
Dott.
Alessandro Marsiglia
Psicologo, Psicosessuologo Clinico, Formatore, Istruttore Mindfulness
"Guardare sé stessi può essere spiacevole, alcune volte molto doloroso. Tuttavia, ciò è poco collegato a ciò che abbiamo o non abbiamo fatto.
Ciò è collegato a come guardiamo noi stessi. Cambiando il modo di guardare, infatti, cambieremo noi stessi e ciò che abbiamo o non abbiamo fatto”
Alessandro Marsiglia.
Decidere di fare un percorso di Psicoterapia
Intraprendere un percorso di terapia non è un segno di debolezza, ciò infatti richiede coraggio e impegno.
La terapia è un percorso di crescita, una presa di posizione contro il disagio, una presa di consapevolezza che non si può fare tutto da soli.
Un’opportunità di cambiamento e di benessere che ci offriamo attraverso un professionista che ci aiuta a costruire un’alternativa alla sofferenza.


Che cos’è la psicoterapia cognitivo comportamentale
La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) o in inglese Cognitive Behavioural Therapy (CBT) è un modello di psicoterapia efficace sul disagio psicologico perché supportata da una grande mole di ricerche scientifiche internazionali.
È quindi un modello evidence-based, cioè, basato sull’evidenza scientifica.
La psicoterapia cognitivo comportamentale racchiude al suo interno molteplici teorie e modelli di funzionamento psicologico, quindi, non si esaurisce in un lavoro e in una concettualizzazione che consideri solo una complessa interazione di pensieri, emozioni e comportamenti.
Assumono infatti importanza concetti quali la mindfulness, l’accettazione, la defusione, le strategie di cambiamento esperienziali, la relazione terapeuta-paziente come veicolo di cambiamento e si assiste sempre di più a un’integrazione di alcuni elementi di altre terapie (per esempio gli approcci umanistici e la teoria della Gestalt), il tutto per offrire un approccio più completo e flessibile al disagio psicologico e alla persona.
Ad oggi la terapia cognitivo comportamentale viene considerata da molti la terapia più validata scientificamente.
Che cos’è la Mindfulness
Il nome inglese Mindfulness deriva dalla parola Sati, termine in lingua Pali (dialetto indiano) che possiamo tradurre come “consapevolezza”.
Il concetto di Mindfulness affonda le sue radici principalmente nelle tradizioni contemplative buddiste, prima tra tutte la pratica meditativa della Vipassana.
Mindfulness significa essere consapevoli e pienamente presenti in ciò che sta accadendo in questo momento, calandosi nell’istante presente, con intenzionalità e senza giudizio.
La Mindfulness, infatti, ci aiuta a vivere meno nel passato e nel futuro. Spesso, infatti, rimpiangiamo il passato o siamo eccessivamente proiettati sul futuro. Ciò ci rende più vulnerabili allo stress, all’ ansia e agli aspetti depressivi.
Questa pratica non costituisce una terapia di per sé ma viene utilizzata, quando utile, come integrazione alla terapia psicologica.


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Se posso avere un’opportunità per ridurre la sofferenza non vedo perché non coglierla. Infatti, “guardare la vita” non migliorerà le cose, sarà solo un dolore momentaneamente più comodo, ma che ne porterà uno maggiore con il passare del tempo.
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